La storia di uno spirito artistico intelligente, originale e precursore è quella dell’illustratore Enrico Rossi. Studiò all’Istituto di Belle Arti di Napoli con Domenico morelli e Filippo Palizzi, ma subì soprattutto l’influenza di Antonio Mancini di cui fu anche amico: molti esponenti del mondo dell’arte e della cultura napoletana furono nel suo giro di conoscenze, Fu con penna, matita e pastello che, dal 1883, iniziò le sue prime illustrazioni pubblicitarie in particolare dedicandosi al mondo delle edizioni musicali napoletane (Santojanni, Pierro, Bideri). Importanti i suoi numerosi manifesti destinati a riviste e giornali (“Il Corriere di Napoli”, “Il Mattino”, “Il Giorno”, 1880-1890), di sorprendente modernità. Ma fu anche pittore, disegnatore e autore di vignette umoristiche (per il “Don Marzio”, “Fortunio”, “Le Varietà”) e realizzò anche figurini femminili per alcune case di moda (1903-4);L'essere ignorato dalla critica e dal mercato contemporanei, lo portò al suicidio.

Esposizioni 1883 Roma (Mostra Nazionale), Bibliografia M.Vajro, Si ammirano come quadri i primi manifesti pubblicitari, in “Il Mattino”, 6 maggio 1968; P. Ricci, Arte e artisti a Napoli 1800-1943, Napoli 1981; Gaia Salvatori, Enrico Rossi in In Margine. Artisti napoletani tra tradizione e opposizione 1909-1923, a c. di M.Picone Petrusa, Milano 1986, pp. 214-215